Monitoraggio sismico

Disastro Costa Concordia

Nell'ambito delle attività di monitoraggio delle deformazioni e degli spostamenti della Nave Costa Concordia (Isola del Giglio) affidate dal Dipartimento di Protezione Civile al Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze, la Fondazione ha collaborato mediante l'installazione di una rete sismometrica costituita da tre stazioni con trasmissione dei dati in continuo su collegamento UMTS.

I sensori registravano i movimenti del suolo prodotti da cause naturali e/o antropiche. L'elevata sensibilità della strumentazione ha permesso di rilevare oscillazioni di pochi centesimi di millimetro a periodi variabili da 30 s a 0,2 s. Questo ha consentito di monitorare costantemente i movimenti prodotti da eventuali spostamenti della nave Concordia.

I dati venivano trasmessi in tempo reale alla nostra sede di Prato. Una volta interpretati, sono stato poi ritrasmessi al coordinamento del centro di monitoraggio gestito dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Firenze per la stesura dei bollettini forniti al Dipartimento della Protezione Civile.

Sulle attività svolte è stato pubblicato un articolo scientifico su rivista internazionale.


Santuario della Madonna del Sasso

In collaborazione con l’Università di Torino dal 2014, presso il sito del Santuario della Madonna del Sasso in provincia di Verbania, la Fondazione ha installato 4 stazioni sismometriche triassiali, per il monitoraggio dei movimenti franosi che interessano la parete rocciosa antistante il complesso monumentale. Il corpo in frana è  costituito da un cuneo di granito alto circa 200 m e con un volume di circa 12000 mc. I crolli sono preceduti dalla rottura di porzioni di roccia lungo superfici predefinite che danno luogo a segnali microsismici captati dalla rete.

La disposizione dei sensori è studiata per registrare con la massima precisione possibile i segnali provenienti dalla zona franosa, per questo motivo due sensori sono stati installati direttamente sulla parete rocciosa in movimento, uno sulla sommità del cuneo granitico ed uno esterno all’area in frana.

I risultati sono stati presentati a convegni e oggetto di pubblicazioni scientifiche.


Microreti sismiche temporanee

L’Istituto ormai da molti anni partecipa a campagne di monitoraggio sismico su progetti specifici. Tra i tanti segnaliamo la microrete temporanea installata nel corso del 2019, in collaborazione con INGV, UNIFI, UNIPI e Università di Southampton (UK) nell’area del Mugello. La rete ha consentito di acquisire dati di elevata qualità in grado di migliorare le conoscenze sulla pericolosità dell’area e sulle strutture sismogenetiche responsabili dei maggiori terremoti della zona.

Le stazioni installate sono 9, posizionate tenendo conto delle stazioni permanenti appartenenti alla rete nazionale, e hanno consentito di seguire con grande precisione la crisi sismica del 9 dicembre 2019 durante la quale un evento sismico di magnitudo 4.5 ha colpito la zona di Barberino del Mugello.

I dati acquisiti e la loro interpretazione saranno oggetto di pubblicazioni scientifiche.